In Provenza si dice che non si fa un buon lavoro quando la cicala canta. Poiché il suo canto ruvido è più intenso durante la parte più calda di una giornata estiva, i contadini provenzali erano pragmatici oltre che poetici.
La Provenza è una terra di estremi: inverni rigidi ed estati torride. Ma è anche una terra dove la vita è vissuta a stretto contatto con la natura, riflessa nei colori della terra e del cielo che caratterizzano le tradizionali case provenzali. Materiali locali come i ricchi pigmenti ocra estratti fuori dalla città di Roussillon e le canne che costeggiano le rive del Rodano sono stati usati per decorare l’umile “mas”, o casa di campagna, e la benestante “bastide”.
Oggi ci sono due stili provenzali: uno abbastanza rustico che si trova nel Luberon, regione selvaggia dell’entroterra di campi ricoperti di lavanda e villaggi collinari, l’altro un po’ più sofisticato che viene chiamato stile di Aix o Arles.
Lo stile più rustico e colorato è quello più autentico. In passato, i muri venivano sempre dipinti e mai tappezzati. Erano colorati di rosso, arancio, giallo o blu, un’eredità forse delle ville affrescate dei romani che un tempo governavano la Provenza. C’era persino un codice colore per stanze diverse. Una vera casa provenzale aveva una camera da letto giallo pallido, mentre i colori più scuri erano riservati alle zone giorno.
I colori hanno contribuito a ravvivare le stanze dove non c’era molta luce perché si proteggevano dal caldo esterno. All’interno era sempre molto affollato sia in termini di colore che di oggetti. Ma i giorni dei frenetici interni provenzali stanno rapidamente scomparendo, con i proprietari di case moderne che abbracciano sempre più influenze straniere e gusti contemporanei. Le persone sono alla ricerca di più spazio abitativo di quanto non fosse la norma al culmine della rinascita del XIX secolo della Provenza.
L’ideale di oggi, almeno nella combinazione di colori, è più simile allo stile sofisticato popolare ad Aix e Avignone nel XVIII secolo. Le persone preferiscono colori più neutri e tenui, come i grigi con sfumature di blu o verde mandorla. Anche quelle del beige e del bianco fanno sembrare più grandi le piccole stanze provenzali.
Qualunque sia la tavolozza, ci sono alcune regole di base per ottenere un aspetto provenzale: invece dei tappeti, bisognerebbe mettere le piastrelle sul pavimento, preferibilmente quelle esagonali in terracotta note come Tomettes de Salernes. I sedili con fondo in giunco realizzati con un legno cerato più chiaro come gelso o noce e un grande tavolo da contadino sono i pilastri della cucina, mentre i piani di lavoro tendono ad essere rivestiti con piastrelle smaltate di verde, marrone o giallo.
I tradizionalisti risoluti potrebbero anche optare per il radassier provenzale nel corridoio: una panca a tre posti sufficientemente ampia per accogliere le gonne a strati e trapuntate una volta indossate. Un’atmosfera provenzale può anche essere evocata con la terracotta dipinta a mano conosciuta come maiolica.