Se stai arredando casa ti sarai già reso conto di quanto possano rivelarsi importanti i tessuti da utilizzare per tendaggi, copri sedie, divani e altre superfici morbide, vero? Non a caso gli esperti di arredo d’interni si appassionano, stagione dopo stagione, alla scelta dei migliori tessuti da abbinare agli ambienti e ai vari stili di tendenza. La moda non passa solo per il colore ma anche per quello che gli esperti conoscono come textile design. Dopotutto l’industria tessile italiana risulta essere uno dei settori di maggior rilievo economico del Paese.
Basti pensare che si contano oltre quattrocentomila addetti, una cifra che corrisponderebbe a circa il 12% di tutti gli occupati nella manifattura. Il capitale fatturato dall’industria tessile copre circa il 9% del fatturato totale del settore manifatturiero ed è un grande veicolo d’esportazione che trova anche all’estero grande attrattiva. Vediamo quindi quali sono i materiali più interessanti e di tendenza secondo il parere degli esperti e come dare un nuovo volto a divani e tendaggi trovando ispirazione dalle mode del momento.
Più ecologia e sostenibilità
La pandemia di Covid ci ha fatto aprire gli occhi circa l’urgenza di ridurre sprechi e consumi inutili. Al tempo stesso ha orientato le nostre scelte d’acquisto verso prodotti sostenibili e salutari e le conseguenze di questo modo di pensare hanno certamente interessato anche l’arredamento. Bellezza e sostenibilità sono due concetti che possiamo tranquillamente applicare all’arredo e che possono convivere magistralmente tra loro.
Ecco perché spuntano sul mercato materiali e tessuti prodotti da scarti e dal riuso intelligente di quella che, fino a qualche anno fa, consideravamo solamente spazzatura. Con la tecnica del riuso è possibile creare tessuti unici al mondo che hanno il doppio valore di essere non replicabili e non inquinanti.
Lo stile minimalista e tecnologico
Gli esperti parlano di minimalismo tecnologico per fare riferimento alla volontà stilistica di raggiungere l’essenzialità attraverso il colore. Si tratta di un’esigenza mirata a fare meno ricorso alle texture stravaganti in netta contrapposizione con l’arredamento retrò.
Le case diminuiscono di dimensioni, sono più attente agli sprechi e cercano di dare equilibrio e confort a chi ci vive dentro. Le motivazioni sono da ricercare negli stravolgimenti sociali che stiamo vivendo e che ci portano a trascorrere molto più tempo in casa.
Per questo i tessuti diventano facili da lavare, sono traspiranti e ariosi ma, al tempo stesso, scelgono cromature filtranti, luminose e rilassanti. Tra i modelli a rullo e i tessuti ignifughi per la cucina spopolano quelli che non si macchiano e quelli indistruttibili. Siamo nell’era del minimalismo tecnologico dove la bellezza si associa anche al benessere del vivere la casa.
L’effetto cottagecore e la nostalgia del passato
Sulla stessa scia prende piede quello che viene riconosciuto come cottagecore. Si tratta di uno stile semplice e naturale, anch’esso finalizzato a creare ambienti accoglienti, sostenibili e in contatto diretto con la natura. Le fantasie floreali e fogliacee si alternano a richiami rustici e botanici.
Le stoffe puntano ai colori pastello, al marrone e all’avorio per dare a divani, tende e letti un aspetto neutrale, rilassante e introspettivo.
Infine tornano in modo prepotente i tessuti del nostro passato, ovvero quelli che richiamano la manualità sapiente dei nostri predecessori abituati a produrre da soli qualsiasi comodità. Questo stile richiama le decorazioni di una volta che trovano nella semplicità la miglior chiave di accesso all’eleganza.
Broccati, chiffon e crespi a base di seta, e lavorazioni su telaio jacquard ricoprono sedie, poltrone divani e tendaggi per dare un effetto prezioso e raro in netta contrapposizione all’ormai superato usa e getta industriale.