Umidità di risalita: definizione e rischi per gli inquilini

drip-ge2f7155d1_1280Quando si investono cospicue somme di denaro in immobili o si pensa ad un cambio casa per esigenze lavorative, la prima cosa da fare è verificare le condizioni dell’appartamento. Non di rado, un controllo approfondito delle pareti svela tracce d’umidità nascoste da recenti pitturazioni o dal montaggio di pannelli in cartongesso. L’umidità è un problema da non sottovalutare in quanto può portare allo sgretolamento degli intonaci e alla formazione di profonde spaccature all’interno delle strutture murarie.

In genere, l’individuazione delle tracce d’umidità richiede l’intervento di un operatore qualificato, munito di attrezzature all’avanguardia. Spesso, la situazione si complica quando il professionista si ritrova alle prese con l’umidità di risalita, un grosso rischio per la stabilità del piano terra e del seminterrato. Alla diffusione dell’umidità di risalita contribuisce un sistema d’isolamento delle pareti danneggiato o mal progettato.

Un sistema d’isolamento inefficiente avvantaggia la capillarità ossia la risalita dell’acqua dal terreno. Una volta infiltratasi tra le fondamenta dell’edificio, l’acqua sale lentamente ai piani superiori divorando, a poco a poco, l’intonaco e le pitture degli ambienti interni.

 

Umidità di risalita: le cause principali

 

Chiuso il focus sulla definizione e su rischi connessi all’umidità di risalita, se ne apre un altro volto all’esame delle cause del fenomeno. Secondo studi di settore, l’umidità di risalita deriverebbe da tre distinti fattori: la traspirazione della struttura muraria, la presenza di sali minerali nell’acqua e la capacità contenitiva dei muri.

Una traspirazione eccessiva delle mura inumidite trasforma la casa in una gigantesca pompa assorbente acqua dal sottosuolo. Nel dettaglio, le mura inumidite, a contatto con l’aria, permettono all’acqua di evaporare dall’intonaco, richiamandone altra dalle fondazioni. Si instaura così un circolo vizioso destinato a durare per anni, se non interrotto da un intervento specifico.

Non bisogna dimenticare che l’acqua risalente dal terreno è ricca di sali minerali. I sali minerali sono responsabili del danneggiamento delle mura, del distacco della pittura e della corrosione dei mattoni. L’umidità di risalita trasporta nitrato di potassio (salnitro), in grado di insinuarsi nella composizione dei mattoni e di altri materiali da costruzione riducendone le normali performance, e molti altri sali igroscopici. Cristallizzandosi nell’intonaco, i sali minerali aumentano il loro volume dando vita a delle forti pressioni che possono causare il distacco di intere lastre di marmo.

L’ultima causa dell’umidità di risalita è data dalla struttura porosa dei mattoni comunemente adoperati. Considerando che un metro cubo di mattoni arriva a contenere 300 litri d’acqua, è facile capire perché si parli di muri spugna quando la casa è afflitta da umidità di risalita. Secondo stime recenti, un’abitazione con problemi d’umidità può arrivare a contenere migliaia di litri d’acqua su ciascun lato.

 

Umidità di risalita: i vantaggi di un intervento osmotico

 

Lo studio del fenomeno e delle conseguenze prodotte dall’umidità di risalita ha portato all’applicazione di interventi osmotici in grado di invertire la polarità dell’acqua, riportandola nel sottosuolo. Oggi, tale inversione ha luogo in maniera naturale e senza l’applicazione di rimedi invasivi. In definitiva, si tratta di speciali apparecchiature che, installate all’esterno, liberano le pareti dall’acqua in eccesso.

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