Il letto giapponese è chiamato futon ed è composto da un materasso imbottito e da una coperta (o piumino), entrambi facilmente arrotolabili e riponibili durante il giorno.
Tradizionalmente, i futon sono posizionati direttamente sul pavimento (“letti a terra”), che in Giappone è spesso rivestito di tatami (stuoie di paglia intrecciata).
Il materasso del futon, chiamato shikibuton, è più sottile rispetto ai materassi occidentali e solitamente ha un’imbottitura di cotone o altre fibre naturali. La coperta o piumino, chiamata kakebuton, viene utilizzata per coprirsi durante la notte.
I futon moderni, specialmente al di fuori del Giappone, possono essere posizionati su strutture pieghevoli di legno o metallo, diventando una sorta di divano-letto, molto apprezzato per la versatilità e per la capacità di risparmiare spazio.
Letti giapponesi: perché sceglierli?
I letti giapponesi possono essere utilizzati durante la notte e al mattino scomparire dalla stanza. Il materasso viene arrotolato e riposto all’interno di un armadio dedicato in modo da lasciare la camera completamente libera per poter fare altre attività.
È sicuramente il letto ideale per chi cerca una soluzione salvaspazio, ma anche per chi vuole arredare camera da letto con uno stile minimal o con il feng shui, soprattutto se di piccole dimensioni.
Inoltre, il letto basso giapponese è perfetto anche per ospitare amici e parenti all’ultimo minuto.
I futon tradizionali, posizionati direttamente sul pavimento o su una superficie rigida, offrono un buon supporto fermo che può essere benefico per la postura e per chi soffre di mal di schiena.
La superficie rigida, infatti, aiuta a mantenere la colonna vertebrale in una posizione più naturale durante il sonno.
Sono spesso realizzati con materiali naturali, come il cotone, e sono facili da pulire perché possono essere ventilati ed esposti al sole durante la giornata per evitare l’accumulo di umidità e la formazione degli acari della polvere. Il letto giapponese è ideale per chi soffre di allergie.
Letto giapponese: tipologie di futon
I futon si presentano in diverse varianti, ciascuna pensata per esigenze specifiche. Il futon tradizionale giapponese, di cui abbiamo parlato, è composto da uno shikibuton (materasso sottile) e un kakebuton (coperta), ed è pensato per essere posizionato direttamente sul pavimento e arrotolato durante il giorno per risparmiare spazio. Molto apprezzato per la sua semplicità e funzionalità.
Nel contesto occidentale, il futon è spesso integrato in una struttura pieghevole, che si trasforma in un divano-letto. Sono dei letti versatili, che permettono di passare facilmente dalla modalità divano a quella letto, ideali per piccoli appartamenti o le stanze multifunzionali.
Esistono anche futon con materassi più alti, realizzati in memory foam o con molle interne, che offrono maggiore comfort, molto più vicino a quello di un letto tradizionale.
Ci sono poi i futon per bambini, più piccoli e leggeri, spesso decorati con disegni e decorazioni per integrarsi perfettamente al tema scelto per la cameretta.
Quanto dura un futon?
I futon tradizionali giapponesi, che vengono arrotolati e srotolati quotidianamente, possono avere una durata leggermente inferiore ad altre tipologie di letto, spesso intorno ai 5 anni, in particolare, se non vengono adeguatamente aerati e puliti.
Un letto giapponese di alta qualità, invece, può anche durare 12 anni, soprattutto se è fatta buona manutenzione.
Se sul futon sono presenti delle macchie, è possibile trattarle ed eliminarle con uno smacchiatore, oppure utilizzando un panno umido e sapone neutro. Prima di ogni utilizzo, è sempre consigliato arieggiare in anticipo il materasso e passare un panno asciutto sul pavimento (Tatami).
Costo letto giapponese
Il prezzo del futon varia in base alla tipologia scelta, quello tradizionale giapponese può essere acquistato ad un prezzo che va da 100 a 500 euro; un futon divano-letto occidentale da 200 fino a oltre 600 euro.
I futon di fascia alta possono costare anche oltre i 1000 euro, mentre quelli per i bambini e i portatili, partono da un minimo di 50 euro fino a 300 euro, a seconda dei materiali e della qualità.