Il camino bifacciale rappresenta una scelta di design moderna ma anche molto funzionale, perché permette di vedere avere una visuale del fuoco anche da due stanze diverse.
La sua duplice apertura, infatti, lo rende ideale per l’installazione in una parete che divide due ambienti, oppure, nella parte centrale delle stanza, con una resa estetica davvero scenografica.
Vediamo come funziona e quante tipologie di caminetto bifacciale esistono.
Come funziona un camino bifacciale
Il camino bifacciale è conosciuto anche col nome di caminetto passante perché, la sua installazione tipica avviene all’interno di una parete divisoria collocata tra due stanze.
Questi camini sono spesso utilizzati per separare due spazi aperti, come un soggiorno e una sala da pranzo, o una cucina e una zona pranzo. Sono un elemento di design versatile che aggiunge calore e atmosfera a più ambienti contemporaneamente.
La struttura di un camino bifacciale solitamente prevede un inserto centrale con vetri trasparenti su entrambi i lati, che consente la visione del fuoco da entrambe le direzioni.
I vetri sono autopulenti e riescono a resistere a temperature fino a 750°C, offrendo sempre una visione nitida della fiamma, caratteristica fondamentale per questa tipologie di caminetti.
Il funzionamento del camino bifacciale è molto intuitivo: è presente una centralina di comando, collocata nella parete vicino al camino, che permette la gestione sia manuale che da remoto, tramite telecomando.
Tipologie di caminetti bifacciali
Modalità di installazione e funzionamento dipendono dalla tipologia di caminetto, in commercio sono disponibili:
- Camini bifacciali a legna;
- Camini bifacciali elettrici;
- Camini bifacciali a bioetanolo.
Nel caso del camino bifacciale a legna, è necessario installare anche una canna fumaria per lo scarico dei fumi.
Le altre due tipologie sono dei camini senza canna fumaria, il che rende l’installazione molto più semplice, senza il bisogno di eseguire lavori di muratura.
Caratteristiche di un camino bifacciale
Il camino bifacciale può avere dimensioni ridotte o molto grandi, può essere personalizzato in base alle esigenze strutturali e allo spazio disponibile all’interno di una parete o al centro di una stanza.
Il camino bifacciale a legna produce fumo e sporco, perché necessita della legna da ardere, ed ha bisogno di manutenzione frequente. Il caminetto a bioetanolo va solo caricato con il combustibile, mentre il camino bifacciale elettrico ad acqua, deve essere collegato all’impianto idrico dell’abitazione.
Queste ultime due tipologie permettono di produrre una fiamma sia calda che fredda, trasformandosi in un elemento di arredo, anche senza riscaldare.
La fiamma dei caminetti bifacciali a biotenaolo può essere regolata e arrivare fino a 20 cm di altezza.
Il caminetto trifacciale
Il caminetto trifacciale rappresenta un’alternativa al modello aperto solo sue due lati, si tratta di una proposta di design ancora più moderna e affascinante.
Questa tipologia ha tre lati esposti, dai quali è possibile osservare la fiamma ardere. Il rivestimento del camino può essere decorato con finiture e decori particolari, per adattarsi allo stile dell’ambiente circostante, soprattutto se molto grande.
Può essere installato anche nei piccoli ambienti, le tre parti in vetro riducono al minimo la muratura e danno una sensazione di maggiore apertura degli spazi.
Quanto costa un camino bifacciale
Il camino bifacciale è più costoso di un modello tradizionale, a incidere sul prezzo ci sono vari fattori tra cui, la tipologia di caminetto scelto, le dimensioni, l’eventuale necessità di effettuare interventi murari e chiedere permessi (caminetto a legna).
In base a queste considerazioni, il costo di un camino bifacciale può variare da un minimo di 1.000 euro, fino a ad oltre 4.000 euro.
Tra le varie tipologie di caminetto disponibile, quello più dispendioso è sicuramente il bifacciale a legna perché, oltre al prezzo di acquisto, bisogna aggiungere anche tutti gli oneri legati all’installazione e alla complessità dei lavori da eseguire.