Possono essere realizzate in metallo, in vetro o in legno, fatto sta che indipendentemente dalla scelta finale dell’utente, le case prefabbricate sono probabilmente la risposta più contemporanea alla “vecchia edilizia”. Il prefabbricato, infatti, si è evoluto talmente tanto che oramai può dire di non aver nulla da invidiare ai metodi di costruzione più classici e tradizionali, anzi, è proprio nell’essenza stessa del prefabbricato il riuscire a garantire dei vantaggi che in altri casi non si avrebbero affatto.
Una casa prefabbricata non solo è ecosostenibile, ma spesso e volentieri dà luogo a dei risparmi sia in termini di denaro che in quanto a tempo di attesa per la sua realizzazione, per non parlare poi del risparmio energetico a cui danno seguito, dell’elevato grado di antisismicità che sono capaci di garantire, dell’isolamento termico e acustico che raccolgono come autentico punto di forza e dell’ottimo rapporto qualità/prezzo tramite cui si presentano al consumatore finale.
Costruire una casa prefabbricata presuppone certamente il supporto di un professionista del settore, come un architetto esperto nel prefabbricato e nella bioedilizia o come un consulente proposto direttamente dall’azienda fornitrice dell’unità abitativa. Insieme a queste figure, infatti, abbiamo la possibilità di creare la nostra casa su misura in ogni suo minimo aspetto e di vederla nascere sotto i nostri stessi occhi! Stabilito il modello di abitazione che desideriamo far nostro, tutto il resto è praticamente in discesa: scegliere forma, disposizione delle stanze, colori, materiali e magari spingersi oltre anche con gli arredi diventa tutto inevitabilmente parte di un progetto prima di tutto divertente, ma sicuramente anche molto coinvolgente e affascinante.
Una volta definito per bene il progetto bisogna occuparsi della parte burocratica, incontrando l’ufficio tecnico del Comune su cui desideriamo venga eretta la costruzione e pazientando affinché si ottengano tutti i permessi previsti dal caso. L’attesa, comunque, non è affatto più lunga rispetto a quella che sarebbe necessaria per una costruzione “convenzionale”: la prassi burocratica è una spada di Damocle che tocca un po’ a tutti quanti, indifferentemente dal tipo di costruzione posta al centro dell’attenzione.
Interessante, quando parliamo di case prefabbricate, è poi il discorso relativo al mutuo: in genere le banche non sono preparate per affrontare l’erogazione di un mutuo vincolata all’investimento nella bioedilizia e anche lo Stato, a dirla tutta, latita un po’ sotto questo punto di vista: le normative attuali prevedono infatti una sola agevolazione del 36% nel caso in cui si decida di abbattere il fabbricato preesistente, sostituendolo con una nuova costruzione volta ad occupare lo stesso identico volume del precedente. In ogni caso è sempre consigliabile non lasciarsi abbattere dalla parte “mutuo e agevolazioni”, perchè in un mercato tanto concorrenziale e allo stato attuale anche piuttosto stagnante, trovare qualcuno che sappia garantire i fondi necessari per la realizzazione dell’opera si trova sempre!