La Legge di Stabilità 2016 ha prorogato fino al prossimo 31 Dicembre tutte le detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia inerenti gli immobili, vale a dire la detrazione Irpef al 50%, l’ecobonus al 65% e il bonus mobili. Ma come funzionano queste agevolazioni fiscali?
Detrazione fiscale al 50%: in cosa consiste e a chi spetta – La detrazione fiscale fino al 50% spetta a tutti coloro i quali hanno effettuato interventi di ristrutturazione edilizia entro il 31 Dicembre 2016; a partire dal 1 Gennaio 2017 la detrazione scenderà infatti al 36%. Il tetto massimo della spesa che può essere portata in detrazione è di 96mila euro per ciascuna unità immobiliare, per una serie di rimborsi ripartiti in 10 quote annuali di pari importo.
In particolar modo possono beneficiare di questa agevolazione i proprietari o i nudi proprietari, i titolari di un diritto reale di godimento, i locatari e i comodatari; anche il familiare convivente del possessore o del detentore dell’immobile che viene ristrutturato ha diritto alla detrazione, purchè egli sostenga le spese e purché queste siano regolarmente intestate a lui sotto forma di bonifici e fatture.
Quali sono i lavori ammessi alla detrazione? – Sono ammessi alle agevolazioni fiscali su descritte i seguenti tipi di lavori (che ci limiteremo ad enunciare a grandi linee). In primo luogo quelli di manutenzione ordinaria sulle parti comuni di edifici residenziali, in vista dei quali la detrazione spetterà ad ogni condomino sulla base della quota millesimale di appartenenza: per intenderci parliamo di lavori quali riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture del palazzo, sostituzione di infissi e pavimenti, tinteggiatura di pareti sia interne che esterne, rifacimento degli intonaci interni e così via.
Anche gli interventi di manutenzione straordinaria come la sostituzione o il rinnovamento di parti strutturali degli edifici e il frazionamento o l’accorpamento delle unità immobiliari vengono ritenuti inclusi nei tipi di lavori idonei per usufruire della detrazione fiscale. Ok anche ai restauri e ai risanamenti di tipo conservativo programmati per permettere la conservazione dell’immobile ed eliminarne segni di degrado; mentre in ultimo ma non meno importante è bene chiarire che la detrazione spetta anche a chi ha intenzione di avviare una demolizione con conseguente ricostruzione dell’immobile, di organizzare la modifica di una facciata o di realizzare una unità nuova aggiuntiva (quale può essere la mansarda o il balcone).
La detrazione Irpef al 65% spetta infine a quanti vogliono investire in interventi antisismici realizzati sulle abitazioni ad uso principale, a patto che l’immobile in oggetto sia situato in zone ad alta pericolosità sismica (parliamo delle zone 1 e 2 Opcm 20 marzo 2003).