Lo stile industriale è senza ombra di dubbio uno dei preferiti dai più giovani, forse perché i giovani subiscono più di altri il fascino delle epoche che non hanno mai potuto vivere in prima persona (ma di cui si sono limitati a conoscere qualcosa per “sentito dire”).
L’industrial style è il risultato del’incontro tra il nuovo e l’antico, è un mix di sapori che sa far convivere epoche molto diverse tra loro, è il punto di incontro e di mediazione ideale tra concetti che affondano le loro radici su basi differenti. Lo stile industriale trova origine nelle grandi città americane degli anni Ottanta e da lì si sviluppa via via nei vari contesti urbani.
L’industrial style dà vita a composizioni ricche di fascino, in cui anche un’architettura moderna si lascia quasi inevitabilmente sedurre da oggetti dal sapore retrò, provenienti dalle fabbriche o comunque ispirati al contesto industriale. E il punto di forza di questo stile sta proprio in questo, cioè nel fatto che si respiri aria di contrasto fra l’ambiente casalingo e tutta una serie di elementi che vengono concepiti invece per ambienti di tutt’altro tipo; un contrasto, questo, che diventa però una sintesi perfetta e che restituisce degli effetti speciali davvero molto ricercati!
Le case arredate secondo lo stile industriale in genere sono piuttosto ampie, sono prive di fronzoli e se vogliamo anche un po’ sobrie: del resto il principio che sta alla base di questo filone è racchiuso nello slogan “pochi complementi di arredo, ma scelti con estrema cura”.
Lo stile industriale non può fare a meno di guardare al legno, al metallo, al ferro e alla pelle (vera o sintetica che sia) come ai suoi materiali caratterizzanti. E per quel che riguarda i colori, non c’è ombra di dubbio: quelli scuri predominano su tutti. In primo luogo il marrone – presente spesso in tante declinazioni – e poi il grigio. Ma non mancano anche il nero, che è sempre sinonimo di eleganza anche per uno stile se vogliamo un po’ grezzo come questo!