I legni duri sono molto più densi e resistenti dei legni teneri, e vengono impiegati in diversi settori, in particolare, nella produzione di mobili ed elementi strutturali come le travi.
Il legno è un materiale molto versatile, uno dei più utilizzati grazie alla sua sostenibilità ambientale e all’ottima resa nel medio lungo termine.
Può presentare vari gradi di durezza, di colore ed estetica. Per poterlo utilizzare nel modo giusto e sapere distinguere il legno duro da quello leggero, bisogna conoscere il tipo di pianta da cui viene prodotto.
Da quali alberi viene prodotto il legno duro?
Quasi tutti i legni duri sono ricavati da piante latifoglie, specie angiosperme, ovvero, provenienti dai semi presenti nella cavità del frutto. Sono un esempio i meli e i ciliegi, oppure, le noci e le mandorle.
Inoltre, gli alberi dei legni duri perdono le foglie in autunno e durante la stagione invernale. I legni teneri si ottengono dalle conifere, che non perdono mai le foglie perché sempreverdi.
Come si misura la durezza del legno?
Un legno è duro quanto più le fibre sono dense e strette, caratteristiche che infondo minore elasticità al materiale. Per misurare la durezza del legno bisogna effettuare la prova della durezza Janka, un test che rileva il livello di resistenza alle ammaccature e all’usura.
Viene effettuato con una sfera di acciaio del diametro di 11,28 mm, misurando quanta forza occorre per penetrare all’interno del materiale, per la metà del suo volume.
La durezza del legno varia in base alla direzione delle venature: la “durezza laterale” è misurata perpendicolarmente alle venature, mentre la “durezza terminale” è rilevata sulla superficie di taglio di un ceppo. Più pressione occorre e più duro è il legno.
Esempi di gradi di durezza del legno:
- Ciliegio: 950
- Quercia bianca: 1360
- Hickory: 1820
- Ipe: 3680
- Balsa: 67
- Pino giallo del Sud: 870
- Cedro: 900
- Betulla: 1460
Quali sono i legni duri?
Come anticipato, il legno duro viene prodotti dai latifoglie, piante che si sviluppano più lentamente e che presentano una struttura cellulare più complessa.
Per questa ragione, il legno è molto più compatto, denso e durevole. I legni prodotti da queste specie possono essere molto scuri, chiari, con venature o uniformi.
Di seguito ti proponiamo il nome di alcuni dei legni duri più comuni. Alcune varietà sono presenti soprattutto all’estero, ma possono essere acquistate e importate in Italia.
Elenco legni duri:
- Quercia
- Ciliegio
- Faggio
- Noce
- Teak
- Ipe
- Ebano
- Bocote
- Palissandro
- Abete rosso
- Douglas
- Mogano
- Larice
- Olmo
- Cedro
- Castagno
- Tiglio
- Rovere
- Betulla
- Acero
- Melo
Quali sono i legni teneri?
Il legno tenero proviene dalle conifere, quest’ultime crescono velocemente ed hanno una struttura molto più semplice e regolare.
Di solido, i legni prodotti da queste specie sono nodosi e di colore chiaro. Tra quelli più utilizzati ci sono l’abete rosso o bianco, dal quale si produce un legname molto morbido e lavorabile, utilizzato soprattutto per realizzare strutture di mobili e infissi.
Ci sono poi le diverse varietà di pino, tutte di colore chiaro (sul giallastro) con nodi e venature e molto profumate.
Sono impiegate soprattutto per costruzioni, infissi, impalcature, pannelli e perlinati.
Altri legni morbidi sono il larice, il pioppo e il sambuco.
Qual è il legno più duro del mondo?
L’Azobè è universalmente riconosciuto come il legno più duro al mondo, con caratteristiche fisiche e meccaniche che lo pongono in competizione con materiali come il ferro e il cemento.
Le sue eccezionali proprietà, tra cui la resistenza agli agenti atmosferici e chimici, lo rendono ideale per strutture esposte alle intemperie e alle sollecitazioni elevate.
Questo legno proviene principalmente da regioni equatoriali, presenta una struttura robusta, duratura, di lunga conservazione, e un’elevata resistenza agli attacchi degli insetti del legno, in particolare termiti e tarli.