Revisione caldaia: ogni quanto farla? A chi spetta? In cosa consiste? Queste sono solo alcune delle domande frequenti che sorgono a chi ne possiede una, soprattutto se sono trascorsi pochi mesi dall’acquisto.
Effettuare controlli periodici è fondamentale per allungare la vita della caldaia, in particolare, la verifica del funzionamento delle parti più sottoposte a sollecitazione dell’impianto. Questo accorgimento permette di ridurre al minimo eventuali guasti o perdite di gas, con conseguente risparmio in bolletta.
Manutenzione caldaia: in cosa consiste?
La manutenzione della caldaia è un intervento periodico che serve a controllare che l’intero apparecchio funzioni correttamente, e che non ci siano parti danneggiate e/o da sostituire. Solitamente, il controllo si conclude con la pulizia della caldaia.
La revisione viene eseguita da un tecnico professionista che, in particolare, si soffermerà su due elementi fondamentali:
- Il bruciatore: che ha il compito di convertire il combustibile (solitamente gas naturale, olio, o carbone) in calore mediante la combustione. Il calore generato dal bruciatore viene poi trasferito all’acqua o al fluido termovettore all’interno della caldaia, che a sua volta viene utilizzato per riscaldare un ambiente o fornire acqua calda.
- Lo scambiatore: che serve a scambiare calore tra il combustibile bruciato nel bruciatore e l’acqua fredda proveniente dalla rete idrica per poi rimandarla all’interno del circuito, calda. Un problema frequente di questo componente è la presenza di calcare che può rovinarlo.
Altri controlli riguardano:
- Filtri della caldaia
- Pressione e temperatura
- Valvole di sicurezza
- Tubazioni e raccordi
- Misurazione delle emissioni
- Verifica del sistema elettrico
- Isolamento termico
- Pulizia
- Analisi del rendimento dell’impianto
Terminata l’ispezione, il tecnico rilascia dei documenti che attestano l’avvenuta revisione e i risultati dei controlli effettuati.
Controllo e revisione caldaia: ogni quanto per legge?
Secondo l’attuale normativa, la revisione della caldaia di nuova generazione va effettuata a partire dal 4° anno successivo all’acquisto e poi ripetuta ogni 2 anni. In questo caso, si tratta di ottenere il bollino blu, che prevede l’analisi dei fumi di scarico e la trasmissione dei dati raccolti all’autorità competenti. Per quanto riguarda la manutenzione, invece, si consiglia di ripeterla ogni anno, oppure, di seguire le indicazioni fornite dal produttore della stessa.
I tempi di variano anche in base al tipo di caldaia in possesso, nello specifico:
- Per caldaie che utilizzano fonti di energia diverse dal gas, come biomassa o combustibile liquido, è necessario effettuare una revisione annuale.
- Se possiedi una caldaia alimentata a gas (metano o GPL) che è stata installata da più di 8 anni, la revisione dovrebbe essere eseguita ogni 2 anni.
- Nel caso in cui la caldaia a gas sia stata installata da meno di 8 anni e sia dotata di una camera stagna di tipo C, è consigliato effettuare una revisione ogni 4 anni.
- Per le caldaie con camera stagna di tipo B o dotate di generatore di calore ad acqua calda, le quali hanno un focolare aperto e sono installate all’interno di locali abitati, è opportuno pianificare una revisione ogni 2 anni.
La regolare manutenzione è obbligatoria per legge (D.P.R. 74/2013) e serve a garantire maggiore sicurezza e minore rischio di incidenti o guasti all’apparecchio; e una riduzione del consumo di energia e delle emissioni di gas inquinanti.
Obbligo revisione caldaia: a chi spetta?
Le spese di manutenzione, pulizia e controllo fumi di scarico della caldaia spettano all’inquilino in affitto, poiché rientrano tra quelle di manutenzione ordinaria dell’impianto. Sono a suo carico anche quelle relative all’accensione stagionale e la messa a riposo della caldaia.
Sono a carico del proprietario dell’immobile o del locatore le spese di sostituzione della caldaia, a patto che il guasto non sia stato provocato da una negligenza dell’affittuario o dalla mancata manutenzione, che ricordiamo, essere obbligatoria per legge.
L’inquilino in affitto deve farsi carico anche delle eventuali piccole spese di manutenzione, come le riparazioni di componenti usurati dall’utilizzo. Mentre, al locatore spettano le spese di guasti improvvisi che non dipendono dall’inquilino, e quelle di eventuali interventi di adeguamento per legge.
Che succede se non faccio la manutenzione alla caldaia?
Non fare la manutenzione ordinaria della caldaia comporta alcune sanzioni, poiché si tratta di un adempimento obbligatorio per legge. Le multe vanno da:
- 50 fino a 200 euro per la mancata revisione caldaia
- Dai 500 ai 700 euro se il libretto non è apposto
- Fino a 3.000 euro se non è stato effettuato il controllo del rendimento della combustione.
Inoltre, la mancata manutenzione e revisione mette a rischio il funzionamento stesso dell’apparecchio e dell’impianto. È quindi, fortemente consigliato adempiere a tutti gli obblighi non solo per evitare sanzioni, ma anche per la propria sicurezza e di chi vive all’interno dell’abitazione.
Revisione caldaia: quanto costa?
Il costo medio per la revisione e manutenzione della caldaia è di circa 80 euro. Si tratta di un importo indicativo, che cambia in base alla Regione di appartenenza e alla ditta. La verifica delle emissioni, invece, si aggira intorno ai 120 euro. Ti consigliamo di chiedere un preventivo a più ditte specializzate.